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Foresta tra le più folte e intricate, come ebbe a definirla Aldo Visalberghi, la pedagogia sperimentale appare in Italia ancora posta ai margini di un'opera di sistematica ricostruzione delle proprie matrici teoriche e prassi di ricerca, sebbene vanti un'importante tradizione di studi e costituisca uno spazio strategico di riflessione e di esercizio di sapere critico-razionale e operativo-trasformativo. Attraverso il lavoro di recupero e d'analisi di fonti pressoché inesplorate, il volume offre al lettore una ricostruzione d'impianto storico-evolutivo attraversata da una ricca trama di temi e modelli riconducibili ora al contributo di figure particolarmente rappresentative dell'intensa stagione di rinnovamento educativo del primo Novecento quali Ugo Pizzoli, Luigi Credaro, Wilhelm August Lay, Ernst Meumann, Giulio Cesare Ferrari, ora al significativo apporto di pensiero di eminenti pedagogisti contemporanei quali Carmela Metelli Di Lallo, Aldo Visalberghi, Raffaele Laporta, per approdare all'analisi della complessa identità dello sperimentalismo pedagogico italiano, punto d'avvio per una più circostanziata indagine intorno allo statuto della pedagogia quale scienza dell'educazione.